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Passato presto dalla pittura alla scultura, Italo Celli conserva, quasi un ricordo che non si vuole rimuovere, una verve cromatica delicata che esprime nella diversa scelta dei materiali che scolpisce. Non è un residuo, ma una necessità lirica che anima come un legero soffio di vento le sue non grandi sculture. Sempre delicate e sempre inquiete, queste sue creature, cavalli e doonne in genere, navigano irridenti, ma non scherzose, nei mari di un simbolismo a vote assai vicino a forme surrealiste............

Francesco Butturini

 

 
 

 "Maternità"

bronzo a cera persa

       
 

 

   

 

 
 

....Lo scultore costruisce il pezzo mentre lo viene elaborando. L'ideazione e l'esecuzione, nella poetica di questo artista, non sono fatti separati e successivi ma si intersecano, mentre la scultura prende, letteralmente, corpo. Ma, come è logico, non si rappresentano le idee in se stesse ma pur sempre tramite una immagine, altrimenti non avrebbe senso fabbricare un'opera d'arte. E così l'ipotesi «pura» di raffigurare un movimento in atto e magari arrestarlo proprio nel momento della maggiore precarietà, si concretizza. E si spiega l'attenzione straordinaria dell'artista verso l'immagine della fanciulla che balla o che si piega ad una specie di ritmo interiore che prima la anima portandola sulla soglia di un equilibrio labile e poi la ferma su questo crinale, dove la tecnica del bronzo trova la sua massima esaltazione.........

Claudio Strinati

 

   

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"Colombina"

bronzo a cera persa

 
           
 

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......Le sue figure sono bloccate in equilibri impossibili, che non hanno senso al di fuori di un contesto dinamico: sono la fotografia di un'azione. Vedi l'attenzione verso l'immagine della fanciulla che balla e che si muove su un equilibrio precario, per poi fermarla su questa soglia. Oppure i cavalli, descritti mentre saltano o si impennano, l'animale bloccato nel vuoto, senza alcun appoggio.........

Raffaele Fusilli

 

 
 

"Atto d'Amore"

bronzo a cera persa